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I tumori al seno chiamati tripli negativi, perché privi dei recettori degli ormoni - estrogeni e progesterone - e privi della mutazione del gene HER2 (caratteristiche che invece hanno gli [...]
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Circa il 10-15% delle donne che si ammalano di tumore al seno ha una forma di cancro particolarmente ostica da combattere, chiamata triplo negativo perché insensibile a tre diversi [...]
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Studio su 111 donne operate di tumore al seno e sottoposte a due anni di terapia ormonale per limitare le ricadute: quelle, fra loro, che avevano affrontato le cure con aspettative di segno [...]
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Bloccano gli estrogeni e le micrometastasi, dimostrando di avere un effetto positivo sul rischio che il tumore si ripresenti. I risultati sulla rivista "Lancet"
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Differenza media di 1,7 chili, rispetto alle altre. L’incremento medio sale a 3,2 chili per chi si sottopone alla chemioterapia. Ma dopo 5 anni torna la normalità
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Lungo il fiume, in missione, parte la caccia ai nemici invisibili
Provate a immaginare il nostro corpo come se fosse una nazione... Una nazione delimitata da lunghi confini, con poliziotti e soldati dappertutto, posti di blocco, caserme, per cercare di mantenere l’ordine pubblico e allontanare i nemici, perennemente in agguato.
Le acque dei numerosissimi fiumi e canali (i vasi sanguigni) vengono sorvegliate giorno e notte da un poderoso sistema di sicurezza. Ma non è facile mantenere l’ordine in una nazione che ha molti miliardi di abitanti, e altrettanti nemici e clandestini.
Le comunicazioni avvengono attraverso una rete di sottili cavi elettrici, oppure tramite valigette (gli ormoni e molti altri tipi di molecole), che vengono liberate nei corsi d’acqua. Ogni valigetta possiede una serie di codici riservati solo al destinatario, che così è in grado di riconoscerla e prelevarla appena la “incrocia”.
Le valigette possono contenere segnali d’allarme lanciati dalle pattuglie che stanno perlustrando i vari distretti dell’organismo e hanno bisogno di rinforzi. Fra i primi ad accorrere sono, di norma, gli agenti del reparto Mangia-Nemici (i monociti). Grazie alle istruzioni contenute nelle valigette, identificano all’istante il luogo da cui è partito l’allarme ed entrano aprendo una breccia nelle pareti.
Quando si trovano davanti ai nemici, i monociti si trasformano, accentuando la loro aggressività e la loro potenza. Diventano, così, agenti Grande-Bocca (i macrofagi). Come in un film di fantascienza, dal loro corpo spuntano prolungamenti che permettono di avvolgere gli avversari e catturarli rapidamente, dopo avere controllato i passaporti.
I nemici vengono inghiottiti, letteralmente, e chiusi in una capsula, all’interno del corpo degli agenti: una sorta di “camera della morte”. A questo punto scatta la loro uccisione, tramite liquidi corrosivi e digestivi, che li sciolgono.